Riguardo alla discussione fatta al money ieri sulla possibilità di introdurre bevande o cibi in locali o ristoranti ho fatto una breve ricerca.

In caso di disputa giuridica tra un gestore di un locale e un cliente che ha portato una bottiglia di vino da casa la legge darebbe ragione al cliente(al limite potrebbe addebitarti sul conto un servizio di stappo).
Infatti dovrebbe esserci un cartello o una scritta sul menù che vieti di portarsi bevande da casa.

Nei paesi anglosassoni esistono dei locali che consentono il BYOB (bring your own bottle), generalmente sono ristoranti che non hanno la licenza per gli alcolici, alcuni chiedono solo una specie di "diritto di tappo" (corkage fee), cioé una modica cifra per ogni bottiglia portata per il servizio.

Altra questione che potrebbe essere a vantaggio del gestore sta in un fattore igienico, questo perché il proprietario del locale è sottoposto a regole sulla conservazione e somministrazione degli alimenti all'interno del proprio locale, e dunque potrebbe essere chiamato a rispondere dell'alimento introdotto nel locale, alimento sul quale non c'è certezza proprio perché proviene dall'esterno.


Quindi la soluzione? per legge si può fare, per buon senso no. Accordarsi col gestore in fase di prenotazione sembra quindi la scelta più logica.

2 commenti:

  1. N4PoLeOnE ha detto...

    AGGIORNAMENTO:
    L'usanza del "coperto", che è tutta italiana, deriva da una consuetudine antica (non so se poi trasformata in legge) secondo cui le trattorie mettevano a disposizione sedia, tovaglia e stoviglie per chi si fosse portato il cibo appresso (quindi cibo e bevande) ed avesse necessitato soltanto dell'"infrastruttura" per consumarlo.  

  2. Anonimo ha detto...

    se devo portarmi la roba da casa sto a casa a mangiare :P