Let's go to Oymyakon

Il posto abitato più freddo del mondo, come testimoniò lo scienziato Sergej Obrucev il 26 gennaio del 1926, quando registrò la temperatura di -71,2 gradi sottozero. Roba da nulla obiettano qui, nel 1916, abbiamo avuto un mostruoso -81,2 e addirittura uno spaventoso -83 inaugurò il Ventesimo secolo. Solo in Antartide può accadere di peggio, ma lì non ci sono insediamenti umani stabili.

Per spostarsi, un tempo, utilizzavano slitte trainate da renne. Oggi, camioncini, auto e trattori funzionano grazie ad alcuni espedienti: motori messi in moto ogni giorno, dispositivi scaldacandele, carburanti collaudati per reagire a temperature ultrarigide (quelli usati dalle compagnie che estraggono petrolio e gas nell'Artico). Certo, quando la temperatura arriva a meno 60, tutto cambia. Uscir fuori è rischioso. Non come la "zona della morte" dell'Everest. Però, persino i suoni cambiano: l'uomo non riconosce più la propria voce, i suoi hanno strani riverberi, l'aria pare indurirsi come cristallo. Guai a non coprirsi il volto: la faccia si congela in pochi secondi, la pelle si sgretola.
Oggi ci sono appena 33 gradi sottozero. Tant'è che i ragazzini dopo aver frequentato la scuola, si sono messi a giocare fuori. E qualche oimiakese ne ha approfittato per tagliare legna, per andare a fare la spesa e per sistemare le stalle.


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Curiosiosità:

  • La temperatura d'estate raggiunge i 30 gradi
  • Il fiume anche a -70 non congela

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